L’Oltrepò Pavese
L’Oltrepò Pavese è la punta più meridionale della Lombardia e si estende per 1.089 km2 in provincia di Pavia, confinando con Piemonte, Emilia-Romagna e Liguria.
Ha la forma approssimativa di un triangolo, o di un grappolo d’uva: il lato maggiore è costituito dalla riva destra del Po e il vertice, racchiuso fra le province di Alessandria e Piacenza, s’incunea fino all’Appennino ligure-emiliano. Il territorio è formato da quattro valli principali che si aprono a ventaglio sulla breve fascia pianeggiante che accompagna il fiume Po.
Il profilo è collinare, con ripidi versanti che salgono fino ai 1.700 metri s.l.m. del primo Appennino e dorsali più arrotondate nell’area orientale verso il Piacentino. Le colline dell’Oltrepò offrono paesaggi di grande attrattiva e rappresentano la terza area italiana più estesa per superficie vitata. La varietà del territorio, la vicinanza del mare e la presenza di fiumi e torrenti contribuiscono a rendere il clima mite e temperato, con ottime escursioni tra notte e giorno soprattutto nel periodo estivo.
Dal punto di vista vitivinicolo l’Oltrepò Pavese si distingue in Italia per l’importanza e la peculiarità delle produzioni. Le colline dell’Oltrepò costituiscono la terza area di produzione di vini certificati in Italia per numero di ettari a vite iscritti all’Albo Vigneti (dopo il Chianti e l’Astigiano) e per ettolitri prodotti; è il primo bacino vitivinicolo della Lombardia (con il 63% della superficie vitata produce il 55% del vino dell’intera regione).
Grande importanza hanno la coltivazione del pinot nero (circa il 75% dell’intera produzione nazionale del vitigno) e della croatina (circa il 70% dell’intera produzione nazionale), ma molti altri vitigni, come il riesling renano o la barbera, hanno trovato ottima espressione sulle colline dell’Oltrepò. Il territorio è attraversato dal 45° parallelo Nord, il famoso “parallelo del vino” che percorre alcune delle zone più vocate alla viticoltura, come il Piemonte, la zona di Bordeaux e l’Oregon.